Quarto Stato

Quarto Stato
Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907)

Chioggia.

Chioggia.
Canal Vena, tratto nord ovest.

Ingresso sud

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Vele al terzo

martedì 2 giugno 2009

2 giugno


COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA
PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5.
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6.
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art. 7.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10.
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

“Una esigenza di coesione credo che nel Paese ci sia. E spero che venga raccolta anche da chi ha funzione di rappresentanza politica e istituzionale”. Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nei Giardini del Quirinale, visitati nel pomeriggio da circa 20 mila persone, ha risposto alle domande dei giornalisti a conclusione della celebrazione del 2 giugno, Festa della Repubblica. Il Capo dello Stato ha ribadito che “atteggiamenti più ponderati, più misurati sono assolutamente nell’interesse del Paese. Ed io - anche vedendo tanta gente per la strada stamattina, tanta gente qui - sono convinto, l’ho detto e lo ripeto, che è un sentimento diffuso tra gli italiani, molto di più di quello che si possa percepire in certe stanze della politica: un sentimento di unità”. A una domanda sulla scarsa attenzione ai temi europei nella campagna elettorale per il Parlamento europeo, il Presidente Napolitano ha risposto: “Mi sarei augurato che, avendo anche avuto nel passato e sempre avendo un ruolo importante l’Italia, ci fosse più attenzione per i temi europei”.


1 commento:

  1. Qualcuno disse che per crescere e guardare al domani bisogna avere radici e guardare al passato. Molti di noi in nome di una globalizzazione e di un relativismo culturale non hanno NIENTE. Politiche nazionali favoriscono l'individualismo e il nazionalismo, non coscienti del fatto che l'Italia è per antonomasia un Paese di migranti, conosciuto per lo spirito altruistico e di solidarietà. Gli Italiani popolo senza memoria storica, tendono a rinnegare il proprio patrimonio di cultura e di valori, in nome di che cosa poi? Nessuno lo sa. Tutti presi nella globalità del proprio Io. Il Domani è oltre le nostre porte, è nel genere umano, unico, diverso, vario, irripetibile e sorprendentemente meraviglioso.

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