Quarto Stato

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Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907)

Chioggia.

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Canal Vena, tratto nord ovest.

Ingresso sud

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Vele al terzo

martedì 8 settembre 2009

Da "Sophia.it"

Ue: educare all'uso dei social network, senza si è tagliati fuori.

7 Settembre 2009

Non sapere usare i social networks come Facebook e Twitter ed essere incapaci di usare un motore di ricerca significa essere tagliati fuori dalla società contemporanea, sempre più tecnologica. Per questo la Commissione europea ha esortato gli Stati membri e l'industria dei media a sensibilizzare maggiormente il pubblico e ad educarlo ai media, consentendo a tutti di accedere a immagini, suoni e testi, di analizzarli e valutarli, e di usare gli strumenti, nuovi e tradizionali, per comunicare e creare contenuti mediatici.
«Interagire con i media, al giorno d'oggi, significa molto di più che scrivere ad un giornale», ha osservato il commissario per i Media e la Società dell'informazione, Viviane Reding, aggiungendo: «Grazie ai media, e soprattutto alle nuove tecnologie digitali, sono sempre di più i cittadini europei che possono partecipare al mondo della condivisione, dell'interazione e della creazione». Tuttavia, per Reding, «le persone che non possono usare i nuovi media come le reti sociali o la televisione digitale avranno difficoltà a interagire con il mondo che li circonda e a prendervi parte».

Reding ritiene che mettere i cittadini «in condizioni di utilizzare i media con competenza e creatività sarebbe un passo avanti verso una nuova generazione di partecipazione democratica». L'educazione ai media può migliorare il modo in cui il pubblico utilizza i motori di ricerca, può insegnare agli alunni come si realizza un film o come funziona la pubblicità.

Tutto questo in Svezia, Irlanda e Gran Bretagna, fa già parte dei programmi scolastici. Il sito internet britannico kidSMART insegna ai giovani come usare i siti di socializzazione in rete in modo sicuro.

Uno degli elementi fondamentali di cui i cittadini devono essere consapevoli è il rischio connesso alla diffusione dei dati personali: più sono competenti nell'utilizzo di queste tecnologie e esperti sul modo in cui funziona la pubblicità online, meglio possono tutelare le propria privacy. I più eruditi sui media avranno anche una maggiore curiosità in materia e esploreranno il loro patrimonio culturale e le recenti opere culturali europee.

Dai dati della Commissione emerge che il 60% dei cittadini Ue sa usare gli strumenti informatici, il 56% si connette a internet almeno una volta alla settimana. Tra questi rientrano anche coloro che hanno un basso livello di istruzione: dal 53,5% del 2005 al 62,5% nel 2008, laddove il 100% corrisponde all'utilizzo di internet da parte dell'intera popolazione. Anche i disoccupati usano sempre di più la rete, ovvero l'80,3% nel 2008 contro il 74,4% nel 2005. Dal 2006 le competenze in materia di computer e di internet tra le donne, i disoccupati e le persone con più di 55 anni sono cresciute di almeno il 3% rispetto alla popolazione totale. Tuttavia, sebbene le connessioni a banda larga siano sempre più economiche, il 24% dei cittadini Ue senza internet a casa afferma di non averlo poiché non sa usarlo.

sabato 29 agosto 2009

Si riparte...


Ormai le vacanze stanno per finire e si riprende. Vorrei citare un'interessante intervista al prof. Guido Petter, maestro di generazioni di psicolog e insegnanti, come riflessione per la ripresa del nostro lavoro.


Dello stesso suggerisco anche la lettura di: La narrativa a scuola. Il lavoro sul testo e l'incontro con l'autore edito da Centro Studi Erickson 2008.




Abstract
Nell'esperienza scolastica di uno studente, la narrativa riveste un ruolo rilevante, essendo in grado di promuovere lo sviluppo di un interesse stabile per la lettura e della competenza linguistica nelle sue diverse forme (arricchimento lessicale, acquisizione di strutture grammaticali e sintattiche, consapevolezza rispetto agli stili narrativi), garantire un equilibrato sviluppo della razionalità e della fantasia, stimolare il graduale dispiegarsi dei vari aspetti della personalità (intellettivo, affettivo, emotivo, morale, sociale), favorire la formazione dell'"idea di sé" e fornire conoscenze nei vari campi del sapere, così da costituire anche un luogo d'incontro di varie discipline. I contributi della narrativa allo sviluppo psicologico e culturale risultano però più efficaci se non ci si limita a leggere un testo, ma si guidano gli alunni a "lavorare" su di esso con modalità, tra le quali l'incontro con l'autore, educativamente lecite, cioè che non deprimono il piacere di leggere ma anzi lo rendono più forte. Nato dall'esperienza personale dell'autore, psicologo e narratore, il volume fornisce spunti e indicazioni utili a chiunque desideri guidare gli studenti nelle diverse attività che la lettura di un testo narrativo rende possibili.


venerdì 31 luglio 2009

BUONE VACANZE!!!!!!!




Da “Allert” la newsletter per l'innovazione della scuola dell'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica n. 34 del 30.07.2009

IUL: discusse le prime tesi di laurea.

I lavori dei primi laureati confermano la qualità e l'efficacia dell’offerta formativa.
di Rudi Bartolini

Lo scorso 15 luglio sono state discusse le prime tesi del Corso di laurea triennale in "Metodi e tecniche delle interazioni educative" dell’Italian University Line (IUL). 20 i lavori presentati, tutti di ottimo livello, che hanno affrontato temi legati a diverse discipline e problematiche: dai nuovi strumenti di comunicazione per la didattica come le Lavagne Interattive Multimediali (LIM), alle questioni pedagogiche inerenti i learning object, alle peculiarità delle forme di comunicazione e delle relazioni nei nuovi ambienti di apprendimento.Molte tesi hanno avuto un carattere “sperimentale”, andando a descrivere ed indagare le esperienze portate avanti nelle scuole dove lo stesso autore operava (gli studenti della IUL sono infatti insegnanti in servizio nella scuola). Si è creato così un immediato legame fra teoria e pratica, fra il sapere e il saper fare, fra il percorso accademico e la realtà fattuale e concreta della scuola, fra studio e professionalità.Sul sito della IUL è pubblicata una panoramica delle tesi discusse.Tutto ciò rappresenta un importante risultato per la IUL e i suoi studenti, che conferma la qualità dell’offerta formativa proposta: innovativa, flessibile e capace rispondere alle esigenze dei propri corsisti.E’ interessante sottolineare inoltre come la metodologia didattica IUL, nella quale le nuove tecnologie giocano un ruolo assai rilevante, abbia permesso a studenti-adulti, appartenenti alla categoria dei cosidetti digital immigrants, di apprendere efficacemente e raggiungere risultati di assoluto livello. Potete approfondire tutto ciò, insieme a ulteriori riflessioni, nel contributo “Primi laureati alla IUL”.

martedì 7 luglio 2009

Impariamo dai ragazzi a divertirci con le tecnologie..(mio figlio e i suoi amici)

Anniversari


« C'era una volta...- Un re! - diranno subito i miei piccoli
lettori.
No ragazzi, avete sbagliato: c'era una volta un pezzo di
legno. »

(Carlo Collodi, incipit de "Le avventure di Pinocchio")



Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è il titolo di un romanzo scritto da Collodi (pseudonimo dello scrittore Carlo Lorenzini) a Firenze nel 1881 e pubblicato nel 1883 dalla Libreria Editrice Felice Paggi con le illustrazioni di Enrico Mazzanti. Si tratta di un classico della cosiddetta letteratura per ragazzi. Il romanzo ha come protagonista un notissimo personaggio di finzione, appunto Pinocchio, che l'autore chiama impropriamente burattino, pur essendo morfologicamente più simile a una marionetta (corpo di legno, presenza di articolazioni) al centro di celeberrime avventure.
Nelle intenzioni di Collodi pare non vi fosse quella di creare un racconto per l'infanzia: nella prima versione, infatti, il burattino moriva, impiccato a causa dei suoi innumerevoli errori. Solo nelle versioni successive, pubblicate a puntate su un
quotidiano (il Giornale per bambini diretto da Ferdinando Martini, a partire dal numero del 7 luglio del 1881), la storia venne modificata con il classico finale che oggi si conosce, con il burattino che assume le fattezze di un ragazzo in carne ed ossa.

giovedì 25 giugno 2009

Social Network, Internet, New Media


Oggi la prova scritta d'Italiano alla maturità ha ripreso temi che ci toccano da vicino, li trascrivo:


Traccia n. 4 - AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Social Network, Internet, New Media.

«Immagino che qualcuno potrebbe dire: “Perché non mi lasciate da solo? Non voglio far parte della vostra Internet, della vostra civiltà tecnologica, o della vostra società in rete! Voglio solo vivere la mia vita!” Bene, se questa è la vostra posizione, ho delle brutte notizie per voi. Se non vi occuperete delle reti, in ogni caso saranno le reti ad occuparsi di voi. Se avete intenzione di vivere nella società, in questa epoca e in questo posto, dovrete fare i conti con la società in rete. Perché viviamo nella Galassia Internet.»
M. CASTELLS¸ Galassia Internet, trad. it., Milano 20072

«C’è una mutazione in atto ed ha a che fare con la componente “partecipativa” che passa attraverso i media. Quelli nuovi caratterizzati dai linguaggi dell’interattività, da dinamiche immersive e grammatiche connettive. [...] Questa mutazione sta mettendo in discussione i rapporti consolidati tra produzione e consumo, con ricadute quindi sulle forme e i linguaggi dell’abitare il nostro tempo. Questo processo incide infatti non solo sulle produzioni culturali, ma anche sulle forme della politica, sulle dinamiche di mercato, sui processi educativi, ecc. [...] D’altra parte la crescita esponenziale di adesione al social network ha consentito di sperimentare le forme partecipative attorno a condivisione di informazioni e pratiche di intrattenimento, moltiplicando ed innovando le occasioni di produzione e riproduzione del capitale sociale.»
G. BOCCIA ARTIERI, Le culture partecipative dei media. Una introduzione a Henry Jenkins, Prefazione a
H. JENKINS, Fan, Blogger e Videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitale, Milano 2008

«Ciò che conosciamo, il modo in cui conosciamo, quello che pensiamo del mondo e il modo in cui riusciamo a immaginarlo sono cruciali per la libertà individuale e la partecipazione politica. Il fatto che oggi così tanta gente possa parlare, e che si stia raggruppando in reti di citazione reciproca, come la blogosfera, fa sì che per ogni individuo sia più facile farsi ascoltare ed entrare in una vera conversazione pubblica. Al contempo, sulla Rete ci sono un sacco di sciocchezze. Ma incontrare queste assurdità è positivo. Ci insegna a essere scettici, a cercare riferimenti incrociati e più in generale a trovare da soli ciò che ci serve. La ricerca di fonti differenti è un’attività molto più coinvolgente e autonoma rispetto alla ricerca della risposta da parte di un’autorità.»
Y. BENKLER, Intervista del 10 maggio 2007, in: http://www.omniacommunia.org/

«Siamo in uno stato di connessione permanente e questo è terribilmente interessante e affascinante. È una specie di riedizione del mito di Zeus Panopticon che sapeva in ogni momento dove era nel mondo, ma ha insito in sé un grande problema che cela un grave pericolo: dove inizia il nostro potere di connessione inizia il pericolo sulla nostra libertà individuale. Oggi con la tecnologia cellulare è possibile controllare chiunque, sapere con chi parla, dove si trova, come si sposta. Mi viene in mente Victor Hugo che chiamava tomba l’occhio di Dio da cui Caino il grande peccatore non poteva fuggire. Ecco questo è il grande pericolo insito nella tecnologia, quello di creare un grande occhio che seppellisca l’uomo e la sua creatività sotto il suo controllo. [...] Come Zeus disse a Narciso “guardati da te stesso!” questa frase suona bene in questa fase della storia dell’uomo.»
D. DE KERCKHOVE, Alla ricerca dell’intelligenza connettiva, Intervento tenuto nel Convegno Internazionale “Professione Giornalista: Nuovi Media, Nuova Informazione” – Novembre 2001

«Agli anziani le banche non sono mai piaciute un granché. Le hanno sempre guardate col cipiglio di chi pensa che invece che aumentare, in banca i risparmi si dissolvono e poi quando vai a chiederli non ci sono più. [...] È per una curiosa forma di contrappasso che ora sono proprio gli anziani, e non i loro risparmi, a finire dentro una banca, archiviati come conti correnti. Si chiama “banca della memoria” ed è un sito internet [...] che archivia esperienze di vita raccontate nel formato della videointervista da donne e uomini nati prima del 1940. [...] È una sorta di “YouTube” della terza età.»
A. BAJANI, «YouTube» della terza età, in “Il Sole 24 ORE”, 7 dicembre 2008

«Una rivoluzione non nasce dall’introduzione di una nuova tecnologia, ma dalla conseguente adozione di nuovi comportamenti. La trasparenza radicale conterà come forza di mercato solo se riuscirà a diventare un fenomeno di massa; è necessario che un alto numero di consumatori prendano una quantità enorme di piccole decisioni basate su questo genere di informazioni. […] Grazie al social networking, anche la reazione di un singolo consumatore a un prodotto si trasforma in una forza che potrebbe innescare un boicottaggio oppure avviare affari d’oro per nuove imprese. [...] I più giovani sono sempre in contatto, attraverso Internet, come non è mai accaduto prima d’ora e si scambiano informazioni affidabili, prendendosi gioco, al contempo, di quelle fonti su cui si basavano le generazioni precedenti. Non appena i consumatori – specialmente quelli delle ultime generazioni – si sentono compiaciuti o irritati per la cascata di rivelazioni che la trasparenza offre sui prodotti, diffondono istantaneamente le notizie.»
D. GOLEMAN, Un brusio in rapida crescita, in Intelligenza ecologica, Milano 2009