Quarto Stato

Quarto Stato
Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907)

Chioggia.

Chioggia.
Canal Vena, tratto nord ovest.

Ingresso sud

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Vele al terzo

lunedì 4 maggio 2009

La mia percezione.


Ogni valutazione, per essere tale, deve partire dalle proprie personali modificazioni in modo da essere il più possibile attenta ai cambiamenti che ciascuno ha messo in atto.
Nel mio caso ci sono stati, numerosi, e, soprattutto significativi. Come ho già avuto più volte modo di dire, se non ci fosse stata questa occasione probabilmente non avrei avuto la possibilità di buttarmi ed iniziare, seppur a minor velocità rispetto il gruppo di riferimento, il mio percorso.
Soprattutto giudico positiva l’occasione di usare realmente alcune possibilità offerte dal WEB 2.0, già conosciute in teoria e non ancora vissute. In altre occasioni, ad esempio, ho visto Delicius, partecipato a scritture collaborative con Google-documenti, ecc., ma sempre con l’immediata scadenza della prova e con una limitata rendita personale e conseguente spendibilità futura.
Oggi, invece, questo è pacificamente condiviso e so già per certo che il blog, il mio blog, sarà un qualcosa che mi apparterrà anche dopo…
Pure l’aspetto sociale della dimensione del WEB 2.0 è stata in parte raggiunta: siamo transitati da una classe, seppur virtuale, racchiusa nel perimetro della piattaforma, con qualche disubbidiente sconfinamento in Skipe, ad una più ampia comunità che interagisce su più piani, dimensioni, luoghi…
Forse è una percezione mia, dell’ultima arrivata, però vedo qui che deve ancora essere raggiunto lo spirito più condiviso di una vera comunità. Abbiamo forse fatto transitare le nostre mentalità dal vecchio mondo e, immigrati, non siamo in grado di dimenticare l’esperienza delle nostre radici.
Passando nella nuova dimensione globale con le straordinarie possibilità a tutto tondo, abbiamo portato con noi molte delle modalità di lavoro che ci erano proprie e attuiamo riti e consuetudini del passato in modo più veloce e comodo. Non è questo l’obiettivo vero, ci stiamo avvicinando, ma dobbiamo ancora assumerlo. Abbiamo sfiorato la condivisione e l’essere comunità, ora bisogna governare il percorso e centrarlo pienamente, per crescere realmente.

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